Liturgia delle Ore - Ufficio delle Letture |
10
GIUGNO
SANT' OLIVA (m)
vergine e
martire
UFFICIO DELLE
LETTURE
INVITATORIO
V. Signore, apri le mie
labbra
R. e la mia bocca proclami la tua
lode.
Antifona
Venite, adoriamo il re dei
martiri,
Cristo Signore.
SALMO
94 Invito a lodare
Dio
( Il Salmo 94 può essere sostituito dal
salmo 99 o 66 o 23 )
Esortandovi a vicenda ogni giorno,
finché dura « quest'oggi » (Eb 3,13).
Si enunzia e si ripete l'antifona.
Venite, applaudiamo al Signore, *
acclamiamo
alla roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli
grazie, *
a lui acclamiamo con canti di gioia (Ant.).
Poiché
grande Dio è il Signore, *
grande re sopra tutti gli dèi.
Nella sua
mano sono gli abissi della terra, *
sono sue le vette dei monti.
Suo
è il mare, egli l'ha fatto, *
le sue mani hanno plasmato la terra (Ant.).
Venite, prostràti adoriamo, *
in ginocchio davanti al
Signore che ci ha creati.
Egli è il nostro Dio, e noi il popolo del suo
pascolo, *
il gregge che egli conduce (Ant.).
Ascoltate
oggi la sua voce: †
« Non indurite il cuore, *
come a
Merìba,
come nel giorno di Massa nel deserto,
dove mi tentarono i vostri
padri: *
mi misero alla prova pur avendo visto le mie opere (Ant.).
Per quarant'anni mi disgustai di quella generazione †
e
dissi: Sono un popolo dal cuore traviato, *
non conoscono le mie
vie;
perciò ho giurato nel mio sdegno: *
Non entreranno
nel luogo del mio riposo » (Ant.).
Gloria al
Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel
principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen (Ant.).
Inno
Gerusalemme
nuova,
immagine di pace,
costruita per sempre
nell'amore del
Padre.
Tu discendi dal cielo
come vergine sposa,
per
congiungerti a Cristo
nelle nozze eterne.
Dentro le tue
mura,
risplendenti di luce,
si radunano in festa
gli amici del
Signore:
pietre vive e preziose,
scolpite dallo Spirito
con
la croce e il martirio
per la città dei santi.
Sia onore al
Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo,
al Dio trino ed unico
nei
secoli sia gloria. Amen.
1^ Antifona
Nell'intimo soffriamo,
aspettando la redenzione del
nostro corpo.
SALMO 38, 2-7 (I) Preghiera nella malattia
La creazione è stata sottomessa alla caducità … e nutre
la speranza di essere lei pure liberata dalla schiavitù della corruzione
per entrare nella gloria dei figli di Dio … ma anche noi gemiamo
aspettando la redenzione del nostro corpo (cfr. Rm 8,
20-23).
Ho detto: «Veglierò sulla
mia condotta *
per non peccare con la mia lingua;
porrò un
freno alla mia bocca *
mentre l'empio mi sta
dinanzi».
Sono rimasto quieto in silenzio: tacevo privo di
bene, *
la sua fortuna ha esasperato il mio dolore.
Ardeva il
cuore nel mio petto, *
al ripensarci è divampato il
fuoco;
allora ho parlato: *
«Rivelami, Signore, la mia
fine;
quale sia la misura dei miei giorni *
e saprò quanto è
breve la mia vita».
Vedi, in pochi palmi hai misurato i miei
giorni, *
la mia esistenza davanti a te è un nulla.
Solo
un soffio è ogni uomo che vive, *
come ombra è l'uomo che
passa;
solo un soffio che si agita, *
accumula ricchezze e non
sa chi le raccolga.
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito
Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli
dei secoli. Amen.
1^
Antifona
Nell'intimo
soffriamo,
aspettando la redenzione del nostro
corpo.
2^
Antifona
Ascolta la mia preghiera,
Signore,
non essere sordo al mio pianto.
SALMO 38, 8-14 (II) Preghiera nella
malattia
La creazione è stata sottomessa
alla caducità … e nutre la speranza di essere lei pure liberata dalla
schiavitù della corruzione per entrare nella gloria dei figli di Dio … ma
anche noi gemiamo aspettando la redenzione del nostro corpo (cfr. Rm 8,
20-23).
Ora, che attendo, Signore?
*
In te la mia speranza.
Liberami da tutte le mie colpe,
*
non rendermi scherno dello stolto.
Sto in silenzio, non
apro bocca, *
perché sei tu che agisci.
Allontana da me i tuoi
colpi: *
sono distrutto sotto il peso della tua
mano.
Castigando il suo peccato tu correggi l'uomo,
†
corrodi come tarlo i suoi tesori. *
Ogni uomo non è che un
soffio.
Ascolta la mia preghiera, Signore, *
porgi
l'orecchio al mio grido,
non essere sordo alle mie lacrime,
†
poiché io sono un forestiero, *
uno straniero come tutti i miei
padri.
Distogli il tuo sguardo, che io respiri, *
prima che me
ne vada e più non sia.
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo
Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei
secoli dei secoli. Amen.
2^
Antifona
Ascolta la mia preghiera,
Signore,
non essere sordo al mio pianto.
3^ Antifona
Fiorente come
un olivo
chi si abbandona in Dio.
SALMO 51
Contro un
calunniatore
Chi si vanta si vanti nel
Signore (1 Cor 1, 31)
Perché ti vanti del male, *
o prepotente nella
tua malizia?
Ordisci insidie ogni giorno; †
la tua lingua
è come lama affilata, *
artefice di inganni.
Tu preferisci
il male al bene, †
la menzogna al parlare sincero. *
Ami ogni parola
di rovina, o lingua di impostura.
Perciò Dio ti demolirà per
sempre, †
ti spezzerà e ti strapperà dalla tenda *
e ti sradicherà
dalla terra dei viventi.
Vedendo, i giusti saran presi da
timore *
e di lui rideranno:
«Ecco l'uomo che non ha posto
in Dio la sua difesa, †
ma confidava nella sua grande ricchezza *
e
si faceva forte dei suoi crimini».
Io invece come olivo
verdeggiante nella casa di Dio. †
Mi abbandono alla fedeltà di Dio
*
ora e per sempre.
Voglio renderti grazie in eterno
*
per quanto hai operato;
spero nel tuo nome, perché è buono,
*
davanti ai tuoi fedeli.
Gloria al Padre e al Figlio *
e
allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre,
*
nei secoli dei secoli. Amen.
3^
Antifona
Fiorente come un olivo
chi
si abbandona in Dio.
Versetto
V.
L'anima mia spera nel Signore,
R. e
aspetto sulla sua parola.
Prima Lettura
Dal
libro del Deuteronomio 7, 6-14; 8, 1-6
Israele, popolo eletto
In quei giorni Mosè parlò al popolo dicendo: «Tu sei un
popolo consacrato al Signore tuo Dio; il Signore tuo Dio ti ha scelto per
essere il suo popolo privilegiato fra tutti i popoli che sono sulla
terra.
Il Signore si è legato a voi e vi ha scelti, non perché siete
più numerosi di tutti gli altri popoli — siete infatti
il più piccolo di tutti i popoli —, ma perché il
Signore vi ama e perché ha voluto mantenere il giuramento fatto ai vostri
padri, il Signore vi ha fatti uscire con mano potente e vi ha riscattati
liberandovi dalla condizione servile, dalla mano del faraone, re di
Egitto. Riconoscete dunque che il Signore vostro Dio è Dio, il Dio fedele,
che mantiene la sua alleanza e benevolenza per mille generazioni, con
coloro che l'amano e osservano i suoi comandamenti; ma ripaga nella loro
persona coloro che lo odiano, facendoli perire; non concede una dilazione
a chi lo odia, ma nella sua stessa persona lo ripaga.
Osserverai dunque
i comandi, le leggi e le norme che oggi ti dò, mettendole in pratica. Per
aver voi dato ascolto a queste norme e per averle osservate e messe in
pratica, il Signore tuo Dio conserverà per te l'alleanza e la benevolenza
che ha giurato ai tuoi padri. Egli ti amerà, ti benedirà, ti
moltiplicherà; benedirà il frutto del tuo seno e il frutto del tuo suolo:
il tuo frumento, il tuo mosto e il tuo olio, i parti delle tue vacche e i
nati del tuo gregge, nel paese che ha giurato ai tuoi padri di darti. Tu
sarai benedetto più di tutti i popoli e non ci sarà in mezzo a te né
maschio né femmina sterile e neppure fra il tuo bestiame.
Baderete di
mettere in pratica tutti i comandi che oggi vi dò, perché viviate,
diveniate numerosi ed entriate in possesso del paese che il Signore ha
giurato di dare ai vostri padri. Ricordati di tutto il cammino che il
Signore tuo Dio ti ha fatto percorrere in questi quarant'anni nel deserto,
per umiliarti e metterti alla prova, per sapere quello che avevi nel cuore
e se tu avresti osservato o no i suoi comandi. Egli dunque ti ha umiliato,
ti ha fatto provare la fame, poi ti ha nutrito di manna, che tu non
conoscevi e che i tuoi padri non avevano mai conosciuto, per farti capire
che l'uomo non vive soltanto di pane, ma che l'uomo vive di quanto esce
dalla bocca del Signore. Il tuo vestito non ti si è logorato addosso e il
tuo piede non si è gonfiato durante questi quarant'anni. Riconosci dunque
in cuor tuo che, come un uomo corregge il figlio, così il Signore tuo Dio
corregge te.
Osserva i comandi del Signore tuo Dio camminando nelle sue
vie e temendolo».
Responsorio Cfr. 1 Gv 4, 10. 16; Is 63,
8. 9
R. Dio ci ha amati per primo, e ha mandato il Figlio come vittima
per i nostri peccati. * Noi riconosciamo e crediamo all'amore che Dio ha
per noi.
V. Il Signore è stato per noi un salvatore; con grande affetto
egli ci ha riscattato.
R. Noi riconosciamo e crediamo all'amore che Dio
ha per noi.
Seconda Lettura
Dal Trattato «Sulle vergini» di
sant'Ambrogio, vescovo
(Lib. 1, cap. 2. 5. 7-9; PL 16,
189-191)
Non ancora capace di soffrire e già matura per la
vittoria
E' il
giorno natalizio per il cielo di una vergine: seguiamone l'integrità. E'
il giorno natalizio di una martire: offriamo come lei il nostro
sacrificio. E' il giorno natalizio di sant'Agnese!
Si dice che subì il
martirio a dodici anni. Quanto è detestabile questa barbarie, che non ha
saputo risparmiare neppure un'età così tenera! Ma certo assai più grande
fu la forza della fede, che ha trovato testimonianza in una vita ancora
all'inizio. Un corpo così minuscolo poteva forse offrire spazio ai colpi
della spada? Eppure colei che sembrava inaccessibile al ferro, ebbe tanta
forza da vincere il ferro. Le fanciulle, sue coetanee, tremano anche allo
sguardo severo dei genitori ed escono in pianti e urla per piccole
punture, come se avessero ricevuto chissà quali ferite. Agnese invece
rimane impavida fra le mani del carnefici, tinte del suo sangue. Se ne sta
salda sotto il peso delle catene e offre poi tutta la sua persona alla
spada del carnefice, ignara di che cosa sia il morire, ma pur già pronta
alla morte. Trascinata a viva forza all'altare degli dei e posta fra i
carboni accesi, tende le mani a Cristo, e sugli stessi altari sacrileghi
innalza il trofeo del Signore vittorioso. Mette il collo e le mani in
ceppi di ferro, anche se nessuna catena poteva serrare membra così
sottili.
Nuovo genere di martirio! Non era ancora capace di subire
tormenti, eppure era già matura per la vittoria. Fu difficile la lotta, ma
facile la corona. La tenera età diede una perfetta lezione di fortezza.
Una sposa novella non andrebbe si rapida alle nozze come questa vergine
andò al luogo del supplizio: gioiosa, agile, con il capo adorno non di
corone, ma del Cristo, non di fiori, ma di nobili virtù.
Tutti
piangono, lei no. I più si meravigliano che, prodiga di una vita non
ancora gustata, la doni come se l'avesse interamente goduta. Stupirono
tutti che già fosse testimone della divinità colei che per l'età non
poteva ancora essere arbitra di sé. Infine fece sì che si credesse alla
sua testimonianza in favore di Dio, lei, cui ancora non si sarebbe creduto
se avesse testimoniato in favore di uomini. Invero ciò che va oltre la
natura è dall'Autore della natura.
A quali terribili minacce non
ricorse il magistrato, per spaventarla, a quali dolci lusinghe per
convincerla, e di quanti aspiranti alla sua mano non le parlò per farla
recedere dal suo proposito! Ma essa: «E' un'offesa allo Sposo attendere un
amante. Mi avrà chi mi ha scelta per primo. Carnefice, perché indugi?
Perisca questo corpo: esso può essere amato e desiderato, ma io non lo
voglio». Stette ferma, pregò, chinò la testa.
Avresti potuto vedere il
carnefice trepidare, come se il condannato fosse lui, tremare la destra
del boia, impallidire il volto di chi temeva il pericolo altrui, mentre la
fanciulla non temeva il proprio. Avete dunque in una sola vittima un
doppio martirio, di castità e di fede. Rimase vergine e conseguì la palma
del martirio.
Responsorio
R. Celebriamo sant'Oliva, ricordiamo la sua
passione: * nella sua giovinezza, sconfisse la morte e guadagnò la
vita.
V. Il suo unico amore fu colui che dà la vita;
R. nella sua
giovinezza, sconfisse la morte e guadagnò la vita.
Orazione
O
Dio che hai coronato con la gloria del martirio
la santa vergine Oliva per la sua costanza nella fede;
per i suoi meriti e la sua protezione, concedi a quanti
professano la fede cristiana di respingere ciò che ad
essa
si oppone e
seguire quanto le è conforme.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio,
che è Dio e vive e regna con te, nell'unità
dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
R. Amen.
Benediciamo il Signore.
R. Rendiamo grazie a Dio.